Sommario
L’adolescenza è una fase evolutiva della vita in cui compaiono interessi sociali, voglia di relazionarsi e provare cose nuove. Questo processo insieme ai cambiamenti fisiologici rendono evidente la trasformazione significativa del giovane che a poco a poco cessa di essere un bambino.
È un momento delicato in cui i cambiamenti continui a livello biologico, psicologico e sociale favoriscono lo sviluppo della personalità, dei ruoli che si assumeranno in seguito nella società e dell’identità sessuale.
L’identità, la voglia di autonomia e un progetto di vita che pian piano inizia a delinearsi con la scelta di ciò che si farà al termine della scuola, è accompagnato anche da una ricerca attiva della sessualità.
Il bisogno di scoprire dimensioni nuove della propria corporeità e delle relazioni sono fortemente influenzate dai diversi spazi in cui gli adolescenti sviluppano la loro vita quotidiana. Aspetto centrale di questa fase della vita dell’adolescente è il sesso, non solo per via di un processo biologico istintivo naturale, ma anche perché le relazioni con i propri coetanei sono centrali in questa fase dello sviluppo.
Pertanto, è fondamentale che i genitori sappiano educare i propri figli ad un percorso di conoscenza e consapevolezza della sessualità adeguato e sicuro per la loro età.
Aspetti centrali dell’adolescenza
Nella scelta della coppia gli adolescenti hanno difficoltà a far coincidere il loro ideale fisico con l’ideale morale a cui aspirano secondo le loro qualità psicologiche, per la grande importanza che danno all’immagine corporea.
Nell’adolescenza, gli stereotipi corrispondenti ai ruoli sessuali maschili e femminili si polarizzano in modo particolarmente brusco e la necessità di corrispondere con essi diventa più acuta che mai (Anaudina et al., 2016)
Nei maschi, in misura maggiore rispetto alle femmine, la maturità sessuale anticipa lo sviluppo delle risorse personologiche necessarie per stabilire una relazione in cui si raggiungano intimità psicologica e comprensione reciproca.
Le ragazze, molto attente agli stereotipi legati al loro ruolo di genere, avvertono un bisogno più profondo di manifestare la loro parte emotiva, ma allo stesso tempo devono fare i conti con le aspettative circa il loro ruolo sessuale. Tendono cioè a nascondere i propri sentimenti e anche se provano a ritardare gli approcci fisici, non riescono a volte a mantenere tale atteggiamento.
Il fatto di essere spesso inserite in un gruppo in cui “tutte le amiche” hanno già intrapreso attività di esplorazione sessuale genera una percezione di sé “alterata”, quasi come se l’essere un passo indietro corrispondesse a qualcosa a cui porre rimedio e di cui vergognarsi.
Pertanto, la salute degli adolescenti potrebbe essere a rischio proprio a causa di comportamenti sociali e sessuali inappropriati.
La combinazione di questi elementi è la principale conseguenza del comportamento sessuale a rischio che, come supportato dai risultati di cerca, vede aumentare sempre di più tra gli adolescenti la presenza di malattie sessualmente trasmissibili (Guerrero Borrego, Pérez Enríquez, 2016).
Genitori e malattie sessualmente trasmissibili
Come parlarne ai figli?
L’idea di parlare con i propri figli di malattie sessualmente trasmissibili può rendere agitati e nervosi i genitori. Allo stesso tempo, la maggiore libertà di cui oggi godono gli adolescenti genera diverse preoccupazioni su come aiutare i figli ad adottare comportamenti sessuali sani e responsabili.
Tutti gli adolescenti hanno infatti bisogno di ricevere informazioni accurate su come prevenire gravidanze indesiderate e malattie sessualmente trasmissibile.
Gli adolescenti che riescono a sviluppare un dialogo aperto con i propri genitori sulla sessualità hanno maggiori probabilità di impegnarsi in attività sessuali sane.
Molti genitori non hanno mai ricevuto un’educazione sessuale. Questa assenza di “trasmissione delle informazioni” ha generato, nella società attuale, la convinzione che non è necessario istruire i figli sul sesso considerando che nessuno lo ha mai fatto prima con loro.
I tempi tuttavia sono molto cambiati da quando molti genitori hanno imparato a conoscere il sesso. I giovani di oggi hanno molte più probabilità di accedere alla pornografia online e possono essere esposti ad immagini sessuali senza adeguate informazioni sulla prevenzione delle malattie sessualmente trasmissibili.
Questo dovrebbe costituire una grande preoccupazione perché in molti casi, una malattia sessualmente trasmissibile non causa sintomi visibili.
Tuttavia, è molto importante notare che anche quando non ci sono sintomi evidenti di una malattia di questo tipo, possono verificarsi danni agli organi riproduttivi.
Il silenzio o la mancanza di consapevolezza possono avere effetti devastanti sul corpo, sulla mente e sul benessere emotivo di una persona.
L’educazione alla sessualità, d’altra parte, può aiutare gli adolescenti a fare scelte responsabili.
Quali sono i rischi sessuali che corre un adolescente?
Intorno all’ultimo anno di scuola superiore circa due terzi degli studenti hanno già avuto rapporti sessuali, mettendoli a rischio di gravidanza e contrarre una malattia sessualmente trasmissibile.
I giovani di età compresa tra i 15 ed i 24 anni costituiscono quasi la metà dei nuovi casi di malattie sessualmente trasmissibili ogni anno (Mirelys et al., 2017).
Anche se molti genitori temono che parlare con i loro figli di sessualità “alimenti questi tipi di pensiero” e accresca il comportamento sessuali dei ragazzi, è bene precisare che rispetto a tale convinzione non ci sono prove empiriche che supportino tale mito.
I genitori sono i primi ed i più importanti educatori dei loro figli. Anche se può essere imbarazzante parlare di salute sessuale con gli adolescenti, questa volontà di essere coraggiosi, aperti e onesti può aiutare a prevenire una serie di problemi: gravidanza adolescenziale, malattie sessualmente trasmissibili, sterilità, alcuni tipi di cancro e morte precoce.
Se il proprio figlio non ha ancora avuto rapporti sessuali, o ha già avuto uno o più partner sessuali, se ha contratto una malattia sessualmente trasmissibile, o è a rischio di farlo, è bene apprendere quali sono gli argomenti più importanti da proporre.
Malattie sessualmente trasmissibili in adolescenza
Secondo i dati del Center for Disease Control and Prevention (CDC, 2012), le più comuni infezioni sessualmente trasmissibili tra gli adolescenti sono la clamidia, la gonorrea, l’herpes genitale e infezione da papillomavirus umano (HPV).
Sia la clamidia che la gonorrea sono infezioni batteriche che possono essere trattate con antibiotici, ma possono causare seri problemi di salute se non trattate.
L’herpes genitale e l’infezione da HPV sono causate da virus e non possono essere trattate direttamente, ma esistono comunque trattamenti per i sintomi.
Come parlare di malattie sessualmente trasmissibili
Parlare con i propri figli di sesso può sembrare scomodo. Tuttavia, non è necessario sapere tutto su tali malattie per parlare con i propri figli. L’astinenza e la limitazione del numero di partner sessuali non rappresentano infatti i modi migliori per evitare di ottenere una malattia sessualmente trasmissibile.
Al contrario è importante incoraggiare gli adolescenti a parlare prima con i genitori se decidono di diventare sessualmente attivi.
Nonostante l’adolescente possa apparire sfuggente rispetto ad alcuni argomenti, è bene far comprendere che la conoscenza di tali malattie è fondamentale per l’adozione di comportamenti responsabili.
È importante spiegare che ad esempio l’assunzione della pillola anticoncezionale non impedisce il contrarre una malattia sessualmente trasmissibile.
I preservativi sono il modo migliore per ridurre il rischio di contrarre tali infezioni. È importante mostrare ai propri figli come utilizzare i preservativi in lattice o poliuretano per ridurre le possibilità di contrarre una malattia sessualmente trasmissibile.
Piccoli suggerimenti
Prima di parlare con i propri figli, è importante praticare quello che si vuole dire con un altro adulto, ad esempio il partner. A tal proposito, è bene chiedere un feedback su ciò che si sta dicendo e sul linguaggio del corpo, comprese le espressioni facciali.
Identificare quelli che sono gli argomenti che generano più vergogna, ed esercitarsi nel parlarne fino a quando non ci si sente pienamente a proprio agio.
Quando si parla con il proprio figlio adolescente, si può ricorrere ai seguenti passaggi come modello per rispondere alle loro domande (American Social Health Association):
- Chiarire cosa ti sta chiedendo tuo figlio, ossia: “Vuoi conoscere qualcosa su…?”;
- Pensare al modo migliore per comunicare il messaggio, comprese le parole giuste ed il linguaggio del corpo;
- Dopo aver deciso cosa dire, fornire informazioni accurate. Se non si conosce la risposta, è bene essere sinceri e dire che non si è a conoscenza di quell’argomento. In queste situazioni, si consultano insieme le risorse disponibili sul web per cercare la risposta. Imparando insieme, si rinforza l’apertura alla comunicazione.
È anche importante chiedere al proprio figlio di pensare a quelle situazioni in cui potrebbero essere tentati dall’intraprendere un rapporto sessuale. Cercare di comprendere anche come la pressione dei pari influisce sulla decisione di fare sesso.
Cosa fare se un figlio contrae una malattia sessualmente trasmissibile
Le persone spesso si vergognano quando ottengono una diagnosi di malattia sessualmente trasmissibile. Avere una diagnosi di questo tipo non significa essere una persona cattiva. Molte persone, a prescindere dallo status sociale o cultura di appartenenza, vanno incontro a situazioni di questo tipo.
È importante parlare con i ragazzi di come si sentono riguardo alla diagnosi e rassicurarli che i loro sentimenti sono assolutamente normali. È bene anche assicurarsi che il ragazzo ottenga buone cure mediche.
Per prevenire future infezioni, è importante parlare con i propri figli della loro recente storia sessuale, perché in tali situazioni anche il partner dovrà sottoporsi ad alcuni esami.
Solo aprendosi al dialogo, anche se con un po’ di fatica inizialmente, si potrà creare un clima comunicativo tra genitori e figli che favorirà la promozione di comportamenti sani e responsabili.
A cura della Dottoressa Giorgia Lauro
Bibliografia
- Anaudina RRG, Claudia C-BA, Laura DG (2016) We are equal? Characterization of racial identity in a group of adolescents in Havana. Journal of the Juan Marinello Cuban Cultural Research Institute.
- Centers for Disease Control and Prevention (2012) Monitoring selected national HIV prevention and care objectives by using HIV surveillance data-United States and 6 U.S. dependent areas. Vol no: 17.
- Guerrero Borrego N, Pérez Enríquez M (2016) Integral education of sexuality in childhood, adolescence and youth. Conceptual approach In Guerrero Borrego N. Reflections and views on sexuality in childhood, adolescence and youth. Pg no: 21.
- Mirelys SL, Anabel SL, Esther CCL (2017) Level of knowledge about HIV / AIDS in high school students. Rev. Cubana Enfermer 31: 4.