Benessere sessuale e COVID-19

Il modo in cui socializziamo, il nostro lavoro e la nostra salute sono stati fortemente compromessi dal lockdown e dalle pesanti ma necessarie misure restrittive che sono state introdotte per contrastare la diffusione del virus.

La letteratura scientifica internazionale ha prodotto molti studi a supporto di questi cambiamenti, ma non è stata prestata molta attenzione sulle conseguenze del lockwdon sulla vita affettiva e sessuale.

Secondo gli autori di questo articolo, il Professor Mark McCormack dell’Università di Roehampton e Liam Wignall della Bournemouth University, quando il lockdown è entrato in vigore nel Regno Unito nel marzo 2020, le persone esterne alla propria famiglia non potevano incontrarsi se non all’aperto e seguendo le misure della distanza di sicurezza.

Pertanto, tutte le coppie non conviventi hanno sospeso drasticamente la condivisione di una vita intima e sessuale.

Coloro che forse ne hanno pagato maggiormente le spese sono stati i giovani adulti che, rispetto alla popolazione più anziana, presentano un desiderio più “acceso” di esplorare la sessualità e sviluppare relazioni romantiche. Tuttavia, all’inizio delle prime misure restrittive non si sapeva ancora quali potessero essere le conseguenze sulla vita e il benessere sessuale delle persone, ma grazie ai due ricercatori oggi sappiamo qualcosa in più.

Lo studio del Regno Unito

Per lo studio, i ricercatori hanno intervistato circa 600 persone con età compresa tra i 18 ed i 32 anni nel Regno Unito alla fine del primo ciclo di restrizioni, nel maggio 2020.

Le persone sono state reclutate attraverso una piattaforma web e hanno partecipato ad un sondaggio. Agli intervistati è stato chiesto quanto si erano impegnati in attività di natura sessuale sia prima che durante il lockdown.

Tali attività riguardavano l’avere un rapporto sessuale completo, masturbazione e autoerotismo e visione di materiale pornografico. È stato inoltre chiesto loro di valutare lo stato di salute ed il proprio benessere.

Dai risultati dello studio è emerso che circa il 25% degli intervistati ha interrotto l’attività sessuale con il proprio partner.

Rispetto a coloro che invece hanno continuato ad avere rapporti sessuali, è stato anche chiesto se vi era stato un aumento o una diminuzione di tali attività durante quell’arco temporale specifico. Sono stati segnalati sia degli aumenti che delle diminuzioni.

Rispetto agli aumenti, circa il 26% dei soggetti ha riferito di praticare più spesso l’autoerotismo, il 20% afferma di aver avuto rapporti con il proprio partner e un altro 20% ha dichiarato di aver guardato più materiale pornografico da solo.

D’altro canto, queste stesse attività sessuali sono diminuite per altri partecipanti, con un terzo delle persone che ha sperimentato un calo del desiderio sessuale con il proprio partner, minori pratiche di masturbazione e minore visione di materiale pornografico.

Le persone che erano più propense a segnalare un aumento dell’attività sessuale erano maschi con una relazione stabile e tendenzialmente non eterosessuali.

Per ciò che riguarda il desiderio sessuale, i ricercatori hanno messo in evidenza come le donne abbiano riportato un calo del desiderio rispetto al periodo precedente al lockdown. Al contrario, le donne che sono riuscite a praticare del sesso occasionale hanno riportato un maggior senso di benessere sessuale.

I risultati del presente studio pubblicati sulla rivista “Journal of Sex Research”, coerentemente ai risultati prodotti da altri ricercatori, evidenziano come alcune misure restrittive abbiano colpito in modo sproporzionato alcuni gruppi più di altri. L’aumento dello stress domestico per le donne durante il lockdown potrebbe spiegare la diminuzione del desiderio sessuale ed un effetto negativo sul benessere.

Ripensare la vita sessuale

E’ risaputo che un’attività sessuale regolare determina benefici per la salute fisica e mentale. Il sesso rappresenta infatti una componente importante della vita delle persone, delle coppie e della loro identità.

La comunità scientifica mostra alcune preoccupazioni sulla sessualità durante il COVID-19. La maggior parte dei servizi di salute sessuale e riproduttiva del Regno Unito sono stati limitati o chiusi. Durante il periodo del lockdown era difficile per molti procurarsi dei contraccettivi.

Per quanto sia valido osservare che il lockdown aveva e ha l’obiettivo di limitare le uscite ingiustificate, così come gli incontri tra persone non conviventi, allo stesso tempo per la tutela della salute sessuale e prevenire un eventuale contagio da malattie sessualmente trasmissibili è necessario che il singolo cittadino possa accedere a servizi di assistenza che si occupano di screening e contraccezione.

Pertanto, in questa fase di ritorno ad una sorta di normalità, gli autori sperano che i diversi governi inizino a tenere in considerazione anche altri aspetti della salute fisica, quale appunto il benessere sessuale.

A cura della Dottoressa Giorgia Lauro