Sommario
Come scegliere la terapia psicologica è una domanda che si pongono molte persone. Entrare in terapia può infatti essere un’esperienza che cambia la vita. E’ l’inizio di un viaggio che può portare l’individuo a sviluppare nuove competenze mentali ed emotive.
Una parte centrale di questo percorso è legata alla costruzione di una relazione di fiducia con un perfetto sconosciuto: il proprio terapeuta.
Si parla di fiducia perché sarà dentro questa relazione che verranno rivelate parti profonde dell’esperienza della propria vita, raccontando storie o particolari che probabilmente nessuno conosce.
Decidere di andare dallo psicologo è quindi un percorso sia emozionante che scoraggiante, perché può spaventare. Allo stesso tempo, quando si prende una decisione di questo tipo le persone hanno bisogno di capire quali potrebbero essere i motivi per iniziare un percorso personale.
Da dove si comincia?
Sicuramente vale la pena fare un piccolo sforzo per riflettere su quelle cose, aspetti, atteggiamenti e comportamenti che si vorrebbero cambiare, così come sull’investimento di emozioni, tempo e denaro che questo comporta.
Focalizzare l’attenzione su ciò che si vorrebbe cambiare determina una presa di consapevolezza rispetto al momento in cui si deciderà di contattare lo psicologo e/o psicoterapeuta.
Qual è il tipo migliore di terapia per me e i miei problemi?
Trovare la terapia giusta per sé stessi ed i propri problemi potrebbe sembrare opprimente perché essendo tanti gli approcci disponibili è difficile capire quale potrebbe essere il migliore.
In linea generale si può affermare che non esiste una terapia migliore dell’altra. Sono le esigenze e le problematiche del singolo individuo, così come la sua motivazione e voglia di cambiare, gli elementi che svolgono un ruolo prezioso nel successo di una terapia.
Allo stesso tempo è bene porsi qualche domanda che potrebbe aiutare nella scelta della terapia.
Chi necessita della terapia
Il singolo individuo, la coppia o un membro della famiglia? Questa domanda è importante perché alcuni clinici sono specializzati nel lavoro con gli adulti e possono essere psicologi o psicoterapeuti. Altri potrebbero invece essere specializzati nella terapia di coppia, o nella terapia sessuologica; altri ancora potrebbero prendere in carico l’intero nucleo familiare grazie ad una specializzazione apposita. Capire quindi chi necessita di un percorso terapeutico e per quale motivo indubbiamente può aiutare a restringere la ricerca.
Come mi piacerebbe mettermi in gioco?
Capire quali sono le proprie modalità di interazione e le modalità con cui si affrontano e gestiscono i problemi può essere un’altra domanda utile da porsi.
Alcune terapie si concentrano sulla promozione di cambiamenti assegnando compiti da svolgere a casa e aiutando la persona a modificare consapevolmente pensieri e comportamenti. Altre si basano sulla promozione di un cambiamento esclusivamente attraverso il dialogo, pensando e riflettendo sulle proprie emozioni, preoccupazioni, pensieri e comportamenti. Esistono anche forme di terapia integrata che uniscono entrambe le modalità.
Concentrarsi su cosa funziona meglio per noi genera una maggiore probabilità di avere successo nella terapia. Si può anche discutere, durante la prima seduta con lo psicologo e/o psicoterapeuta, se il loro metodo si avvicina a queste “preferenze personali”.
Qual è il problema principale per cui si chiede aiuto?
Essere in grado di nominare i problemi che diventeranno centrali nella terapia può portare l’utente a sentirsi più sicuro quando deciderà di contattare lo specialista e fissare così un primo appuntamento. In tal senso bisogna cercare di capire quanto ci si sente sopraffatti dagli eventi, ansiosi, depressi o spaventati perché solo così si potrà dedurre quanto bisogno si avverte di cambiare e quindi di intraprendere questo nuovo viaggio.
Ovviamente, questi non rappresentano gli unici motivi per iniziare un percorso di questo tipo, perché nessun problema è troppo piccolo o troppo grande per la terapia. Semplicemente, riflettere un po’ sui motivi per cui si sta cercando aiuto renderà più semplice la prima conversazione con lo psicologo e/o psicoterapeuta.
Cosa dire nel primo contatto?
Una volta che si è giunti alla conclusione di voler intraprendere un percorso di questo tipo è bene effettuare una ricerca e capire a quale psicologo e/o psicoterapeuta rivolgersi. A tal proposito, durante la ricerca si possono approfondire aspetti come le specializzazioni che possiede e gli ambiti di intervento, se è possibile fissare un appuntamento, reperire informazioni su quanto dura una seduta.
Queste domande possono anche essere poste direttamente allo psicologo e/o psicoterapeuta nel giorno del primo incontro. Anche se la prima chiamata può sembrare difficile, bisogna ricordarsi che è l’utente a scegliere se “assumere” o meno il proprio terapeuta.
La prima telefonata è inoltre un’occasione per ricevere alcune indicazioni generali e capire quasi subito che impressione ha generato e se potrebbe instaurarsi un buon rapporto anche di persona.
Bisogna inoltre assicurarsi quando si sta prendendo l’appuntamento che sia in un giorno ed un orario gestibile, per evitare ritardi o di dover disdire all’ultimo momento.
Volendo concludere, una riflessione su tutti gli aspetti che sono stati nominati sin qui aiuta l’utente a creare quelle condizioni di base che possono favorire una scelta consapevole del proprio terapeuta e del proprio percorso personale.
A cura della Dottoressa Giorgia Lauro