Disturbo del desiderio sessuale femminile

cura-desiderio-sessuale-femminile-pescara-giorgia-lauro

Il disturbo del desiderio sessuale e dell’eccitazione sessuale  si caratterizza per uno stretto legame tra l’assenza di desiderio sessuale e mancanza di eccitazione fisica. Il quadro clinico può interessare sia gli uomini che le donne.

Generalmente ogni donna sperimenta nel corso della sua vita una fluttuazione del desiderio sessuale. Tuttavia, una sostanziale o totale perdita di interesse per l’intimità, o difficoltà a rispondere alla stimolazione sessuale, può indicare la presenza di un disturbo del desiderio sessuale e dell’eccitazione sessuale femminile (DSM-5, 2013).

La mancanza di desiderio sessuale può essere spesso accompagnata anche dalla mancanza di eccitazione fisica, con scarsa o ridotta lubrificazione. Questo può determinare l’insorgenza di pensieri negativi legati all’autostima, alle relazioni interpersonali minando così il benessere e la qualità di vita di una persona. Dal punto di vista sintomatologico si possono presentare uno o più dei seguenti sintomi :

  • una riduzione o totale assenza di interesse per la sessualità;

  • diminuzione dell’eccitazione e del piacere sessuale durante l’attività sessuale;

  • diminuzione dell’eccitazione o assenza di eccitazione in risposta a segnali visivi, scritti o verbali;

  • sensazioni ridotte o assenti a livello genitale durante l’attività sessuale.

Poiché spesso tale disfunzione viene erroneamente scambiata per asessualità è bene chiarire che con quest’ultimo termine si intendono persone con un orientamento sessuale che implica diversi gradi di attrazione sessuale e romantica verso gli altri, che non provano angoscia rispetto all’assenza di desiderio sessuale.

Per emettere la diagnosi del disturbo del desiderio e dell’eccitazione sessuale femminile è infatti necessario constatare la presenza di segni di “disagio clinicamente significativo” nella persona rispetto alla sua mancanza di desiderio.

Cause e fattori di rischio

Il desiderio sessuale così come l’eccitazione sono costrutti complessi e possono essere molti e diversi i fattori che influenzano la quantità e il tipo di desiderio sessuale di una persona e il modo in cui il suo corpo risponde all’intimità.

Dal punto di vista medico la presenza di disfunzioni tiroidee o il diabete mellito si pongono come fattori di rischio per il disturbo. Tra le altre cause vengono segnalati un basso livello di estrogeni, assottigliamento e secchezza dei tessuti della vagina dopo la menopausa (Tan et a., 2012).

Dal punto di vista psicologico l’insoddisfazione relazionale potrebbe essere un fattore centrale del disturbo. L’insoddisfazione potrebbe dar vita a problemi di comunicazione, mancanza di intimità emotiva e conflitti irrisolti.

Mancanza di fiducia in sé stessi, nel proprio corpo o aspetto sono associati a tale disfunzione sessuale. Un’immagine corporea negativa può infatti rendere stressante l’idea di doversi spogliare per viversi la sessualità. Inoltre, la presenza di stress, ansia o vissuti depressivi possono ridurre il desiderio di una persona di avere rapporti sessuali (Jones, McCabe, 2011).

Le persone che hanno ricevuto un’educazione religiosa più rigida possono aver sviluppato credenze rispetto ai ruoli di genere. Le donne ad esempio potrebbero ritenere di non dover aver un ruolo attivo nel sesso o che il sesso non sia un’attività da viversi per provare esclusivamente piacere.

La presenza di questi pensieri potrebbero generare nel tempo sentimenti di imbarazzo e di vergogna rispetto alla sessualità.

Trattamento del disturbo del desiderio sessuale

Una volta escluse eventuali patologie mediche, è importante promuovere percorsi di educazione sessuale proprio perché spesso vi sono poche conoscenze ed esperienze rispetto la sessualità, così come idee irrealistiche su ciò che è “normale” in termini di desiderio sessuale (Hoyer, 2009).

È importante che le persone attraverso un percorso psico-sessuologico possano esplorare la dimensione del desiderio, cogliendone le sfumature e tutte quelle componenti che potrebbero aiutarle a sviluppare una nuova idea di sessualità.

Una terapia sessuologica e/o psicoterapeutica può aiutare la persona:

  • ad apprendere come gestire lo stress e l’ansia legata all’intimità;

  • cambiare gradualmente la propria immagine di sé;

  • sfidare tutte quelle convinzioni che le portano a vivere la sessualità con vergogna;

  • comunicare apertamente con il proprio partner le proprie emozioni;

  • risolvere eventuali traumi o conflitti del passato.

Attraverso un percorso psico-sessuologico e/o psicoterapeutico strutturato si potrà giungere ad una migliore comprensione di sé con conseguente miglioramento del benessere sessuale.

A cura della Dottoressa Giorgia Lauro

Bibliografia

  • American Psychiatratic Association, (2013), Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali, Quinta edizione, Edizione italiana a cura di Massimo Biondi, Raffaello cortina Editore, Milano.
  • Hoyer J, Uhmann S, Rambow J, Jacobi F: Reduction of sexual dysfunction: by-product of cognitive-behavioural therapy for psychological disorders? Sex Relationship Ther 2009, 24(1):64–73
  • Jones LM, McCabe MP: The effectiveness of an Internet-based psychological treatment program for female sexual dysfunction. J Sex Med 2011, 8(10):2781–2792
  • Kingsberg SA, Knudson G. Female sexual disorders: assessment, diagnosis, and treatment. CNS Spectr. 2011;16(2):49–62.
  • Tan O, Bradshaw K, Carr BR. Management of vulvovaginal atrophy-related sexual dysfunction in postmenopausal women: An up-to-date review. Menopause. 2012;19(1):109–17.