Eiaculazione ritardata

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L’eiaculazione ritardata è una disfunzione sessuale maschile che ad oggi, secondo la nuova classificazione del Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali (DSM-5, 2013), prende il nome di disturbo dell’orgasmo maschile. Consiste in una difficoltà persistente o ricorrente, ritardo o assenza dell’orgasmo nonostante un’adeguata stimolazione sessuale.

Alcuni autori (Masters e Johnson, 1966) ritengono che l’eiaculazione ritardata non sempre rappresenta una fonte di dispiacere per le coppie, in quanto il rapporto sessuale può durare anche più di un’ora.

Allo stesso tempo, nonostante le coppie non sperimentino una vera angoscia, il partner maschile che impiega molto tempo per eiaculare può iniziare a maturare pensieri sulla sua incapacità di riuscire a raggiungere l’orgasmo durante la penetrazione. Dall’altra parte, il partner femminile può iniziare a pensare che l’altro non la trovi abbastanza attraente e desiderabile facendo insorgere così un sistema di convinzioni e incomprensioni che alterano l’intimità sessuale della coppia.

A differenza dell’eiaculazione precoce in cui il parametro del tempo di latenza per l’eiaculazione intravaginale è definito, nell’eiaculazione ritardata la definizione di “ritardo” non ha confini precisi, in quanto non si può raggiungere un accordo univoco su ciò che costituisca un tempo ragionevole minimo per raggiungere l’orgasmo.

Aspetti fisiologici dell’eiaculazione ritardata

Dal punto di vista medico l’eiaculazione ritardata potrebbe essere dovuta alla presenza di una malattia vascolare periferica, diabete neuropatico, malattie psichiatriche, problemi legati allo stile di vita (fumo, alcool, noia, solitudine, inattività fisica) (Gregoire, 1999).

Si possono riscontrare dal punto di vista anatomico malformazioni del dotto di Wolf e del dotto di Muller, ossia anomalie embrionali, che potrebbero determinare un’incapacità fisiologica per un uomo di eiaculare (McMahon et al., 2004).

La capacità di eiaculare potrebbe essere compromessa anche da una lesione del midollo spinale. La presenza di una patologia come ad esempio la sclerosi multipla potrebbe infatti determinare disfunzioni sessuali come disfunzione erettile, disturbi dell’eiaculazione e difficoltà nel raggiungere l’orgasmo (DasGupta, Fowler, 2002).

Aspetti psicologici dell’eiaculazione ritardata

Le componenti psicologiche sottostanti l’eiaculazione ritardata possono riguardare diversi aspetti (Jannini et al., 2002):

  • fattori psicosociali come ad esempio eventi di vita, tratti della personalità, modelli comportamentali;

  • fattori evolutivi come rapporti familiari problematici, atteggiamenti familiari negativi nei confronti del sesso, esperienze sessuali infantili traumatiche e conflitti di identità di genere;

  • fattori personali come sentimenti di ansia, depressione, senso di colpa, scarsa autostima e scarsa immagine corporea.

L’insieme di tutti questi fattori possono contribuire al mantenimento del sintomo, soprattutto se l’individuo sperimenta anche ansia da prestazione o presenta un vissuto familiare in cui all’aspetto religioso è stata data molta importanza, al punto da suscitare senso di colpa o ostilità per i propri impulsi sessuali.

Altre teorie psicologiche (Winzce e Carey, 2001) suggeriscono che l’uomo che è ambivalente nel suo modo di rapportarsi con il partner all’interno della relazione sessuale potrebbe “trattenersi” come modalità per “assumere il controllo” della situazione o perché non riescono a lasciarsi andare completamente all’altro.

Trattamento 

La scelta del trattamento, come nel caso delle altre disfunzioni sessuali maschili, dipende da una corretta diagnosi e richiede un approfondimento medico per escludere patologie organiche così come un approfondimento psicologico e sessuologico sulla storia di vita del soggetto.

Il trattamento d’elezione è sempre un trattamento combinato che non vada ad escludere l’importanza degli aspetti medico-farmacologici e quelli psico-sessuologici più orientati ad educare l’utente all’utilizzo di tecniche e metodi terapeutici che favoriscano un’adeguata stimolazione sessuale con conseguente raggiungimento dell’orgasmo.

A cura della Dottoressa Giorgia Lauro

Bibliografia

  • American Psychiatric Association, (2013), Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali, Quinta edizione, Edizione italiana a cura di Massimo Biondi, Raffaello cortina Editore, Milano.
  • Gregoire A. ABC of sexual health: Male sexual problems – clinical review. BMJ 1999;318:245–7
  • Jannini EA, Simonelli C, Lenzi A. Sexological approach to ejaculatory dysfunction. Int J Androl 2002;25:317–23
  • Masters WH, Johnson VE. Human Sexual Inadequacy. Boston: Little, Brown, 1966
  • McMahon CG, Abdo C, Incrocci L, et al. Disorders of orgasm and ejaculation in men. J Sex Med 2004;1:58–64
  • Wincze JP, Carey MP. Sexual Dysfunction. A Guide for Assessment and Treatment. 2nd edn. London: The Guilford Press, 2001