Disturbo da dolore genito-pelvico

Il disturbo da dolore genito-pelvico e della penetrazione è una disfunzione sessuale femminile caratterizzato da quattro tipologie sintomatiche che spesso si presentano in concomitanza

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Il Disturbo da dolore genito-pelvico e della penetrazione rappresenta una nuova diagnosi che incorpora una serie di condizioni quali vulvodinia, vaginismo e dispareunia. Durante ogni tentativo di penetrazione, un’azione riflessa innesca una tensione muscolare che genera dolore. È un riflesso involontario, in cui la donna non ha alcune controllo sulla contrazione dei muscoli e sperimenta un dolore che può variare da lieve a intenso.

Il disturbo da dolore genito-pelvico e della penetrazione è una disfunzione sessuale femminile caratterizzato da quattro tipologie sintomatiche che spesso si presentano in concomitanza (DSM-5, 2013):

  • marcata difficoltà ad avere un rapporto vaginale/penetrazione che si caratterizza o per una totale incapacità di vivere una penetrazione vaginale in qualsiasi situazione o per la possibilità di fare esperienza della penetrazione in una specifica situazione ma non in un’altra. In tali casi la donna ha anche difficoltà a sottoporsi alle visite ginecologiche necessarie.

  • Marcato dolore vulvo-vaginale o pelvico durante il rapporto o i tentativi di penetrazione vaginale e si riferisce al dolore che si verifica in diversi punti della zona genito-pelvica. La presenza del dolore deve essere attentamente valutata perché può essere sia spontaneo che provocato.

  • Marcata paura o ansia per il dolore pelvico o vulvo-vaginale prima, durante o come risultato della penetrazione vaginale è un aspetto che viene comunemente riferito dalle donne che provano regolarmente dolore durante il rapporto sessuale.

  • Marcata tensione o contrazione dei muscoli del pavimento pelvico durante il tentativo di penetrazione vaginale che può variare da uno spasmo simil-riflesso del pavimento pelvico in risposta al tentativo di penetrazione vaginale alla “normale/volontaria” difesa muscolare in risposta all’attesa o ripetuta esperienza, paura o ansia del dolore.

Dal punto di vista eziologico la letteratura scientifica ritiene che siano diversi i fattori che intervengono nell’insorgenza o mantenimento del disturbo.

Fattori biologici del disturbo da dolore genito-pelvico e della penetrazione

La maggior parte delle condizioni medico-cliniche che causano dolore genitale sono acute e transitorie e portano a infiammazione della pelle e della mucosa vulvare, solitamente a causa di infezioni, ad esempio herpes genitale o candidosi. Anche la presenza di malattie dermatologiche che determinano lesioni tissutali possono causare dolore. I cambiamenti a livello ormonale – ad esempio la menopausa – possono anche determinare atrofia vulvovaginale e conseguente dolore (Bornstein et al., 2015).

Anche ripetute infezioni del tratto urinario e l’uso precoce e prolungato di contraccettivi orali sono stati associati a questa condizione (Meana et a., 2017).

Diversi studi hanno infine suggerito che l’ipertonicità del pavimento pelvico sembra essere associata ad una diminuzione della vasocongestione vaginale con conseguente diminuzione dell’eccitazione genitale, diminuzione della lubrificazione e dolore alla penetrazione.

Fattori psicologici del disturbo genito-pelvico e della penetrazione

Le donne che presentano una diagnosi di questo tipo spesso possono presentare una storia di abuso sessuale, fisico o emotivo (ibidem). I disturbo da dolore sessuale sono anche più frequenti nelle donne con una storia di disturbi depressivi o ansiosi (Bergeron et al., 2014).

E’ importante sottolineare che il pavimento pelvico funziona come un organo emotivo; la presenza di ansia potrebbe infatti provocare contrazioni riflesse dei muscoli pelvici. Stimoli visivi minacciosi possono anche determinare un aumento del tono del pavimento pelvico suggerendo come in queste donne il vaginismo possa essere una risposta protettiva alla penetrazione.

Rispetto agli schemi cognitivi, ossia l’insieme delle credenze, aspettative e convinzioni che si possiedono rispetto alla sessualità, nelle donne con disfunzioni da dolore sessuale vi è un’attivazione significativamente maggiore di schemi cognitivi negativi con un minor coinvolgimento affettivo, evitamento dell’intimità e livelli più elevati di ansia anticipatoria rispetto all’intimità (Oliveira et al., 2013).

Trattamento 

Considerata l’eziologia complessa del disturbo, l’approccio terapeutico dovrebbe essere di tipo multidisciplinare. Dal punto di vista medico le applicazioni topiche di anestetici e corticosteroidi sembrerebbero diminuire moderatamente il dolore tipico della condizione. Anche la fisioterapia del pavimento pelvico e l’elettro-stimolazione sembrano avere benefici (Backman et al., 2008).

Dal punto di vista psicologico e sessuologico un percorso terapeutico consente di lavorare sulle distorsioni cognitive, la disregolazione emotiva e i comportamenti disadattivi che mantengono il sintomo e inficiano la relazione di coppia. Questo tipo di trattamento è utile nei casi in cui le problematiche psicologiche e/o relazionali sono le componenti predominanti (Bergeron et al., 2016).

Pertanto, la scelta dell’intervento più appropriato dovrebbe basarsi sulla valutazione delle varie dimensioni del dolore che caratterizzano il disturbo.

A cura della Dottoressa Giorgia Lauro

Bibliografia

  • American Psychitratic Association, (2013), Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali, Quinta edizione, Edizione italiana a cura di Massimo Biondi, Raffaello cortina Editore, Milano.
  • Backman H,Widenbrant M, Bohm-Starke N, Dahlof LG. Combined physical and psychosexual therapy for provoked vestibulodyniaan evaluation of a multidisciplinary treatment model. J Sex Res 2008;45(04):378-385
  • Bergeron S, Khalifé S, Dupuis MJ, McDuff P. A randomized clinical trial comparing group cognitive-behavioral therapy and a topical steroid for women with dyspareunia. J Consult Clin Psychol 2016; 84(03):259-268
  • Bergeron S, Likes WM, Steben M. Psychosexual aspects of vulvovaginal pain. Best Pract Res Clin Obstet Gynaecol 2014;28(07): 991-999
  • Bornstein J, Goldstein AT, Stockdale CK, et al; consensus vulvar pain terminology committee of the International Society for the Study of Vulvovaginal Disease (ISSVD); International Society for the Study of Women’s Sexual Health (ISSWSH); International Pelvic Pain Society (IPPS). 2015 ISSVD, ISSWSH, and IPPS.
  • Meana M, Fertel E, Maykut C. Treating genital pain associated with sexual intercourse. In: Peterson ZD, ed. The Wiley Handbook of Sex Therapy. Chichester: Wiley Blackwell; 2017:98-114
  • Oliveira C, Nobre PJ. Cognitive structures in women with sexual dysfunction: the role ofearlymaladaptive schemas. J SexMed 2013; 10(07):1755-1763