Sommario
L’orgasmo femminile è un processo complesso da studiare. Analogamente allo studio dell’umore o del dolore, l’orgasmo femminile necessita di interpretazioni più profonde che non riguardano il puro aspetto biologico, ma anche le componenti psicologiche, sociologiche e storiche.
Dal punto di vista storico sono state diverse le prospettive che hanno valutato e interpretato l’orgasmo femminile. Nei paesi occidentali ad esempio il piacere femminile non veniva preso in considerazione e quando si doveva esprimere un parere in merito veniva giudicato come un qualcosa di malsano o sbagliato.
Anche nel campo della ricerca e della medicina, molto spesso si ritrovava una visione maschilista, perché l’orgasmo femminile ottenuto attraverso l’auto-stimolazione e non tramite un rapporto vaginale eterosessuale era considerato inaccettabile (Lavie-Ajayi et a., 2009)
Con il passare del tempo, l’orgasmo femminile divenne pian piano sempre più centrale nel concetto della salute sessuale, tanto che nel XX° secolo l’incapacità di raggiungere l’orgasmo attraverso la penetrazione vaginale eterosessuale divenne una condizione clinica diagnosticabile (DSM-III).
Ad oggi la maggior parte dei clinici non considera più l’incapacità di raggiungere l’orgasmo con la penetrazione un problema, e molte persone ritengono che l’orgasmo sia un requisito per un sesso felice, significativo e/o appagante.
Aspetti storici e sociali legati all’orgasmo
Le convinzioni che la nostra società ha maturato rispetto all’orgasmo femminile hanno spesso influenzato i comportamenti dei ricercatori, così come le risposte degli intervistati. Esiste ancora oggi un acceso dibattito tra i ricercatori su come debbano essere classificati gli orgasmi.
Ad esempio, se la stimolazione di una parte non genitale del corpo provoca l’eccitazione dei genitali e un successivo orgasmo ci si chiede se sia stata la stimolazione non genitale a determinare l’orgasmo o l’eccitazione dell’area genitale.
Nel contesto femminile questo aspetto è ancora più complesso. È stato infatti osservato (Levin et al., 2016) che le donne provano eccitazione nell’area genitale ma non riescono a dirlo esplicitamente ai ricercatori. Questo porta quindi gli studiosi a ritenere che l’eccitazione corporea femminile non sia un indicatore sufficiente dell’interesse o del piacere sessuale.
Oltretutto, far iscrivere le partecipanti a questo tipo di studio sulla sessualità e sull’orgasmo femminile è difficile, in quanto molte donne vivono la propria sessualità come un qualcosa di privato e come un tabù.
Tutto questo genera quindi nelle donne un’ulteriore chiusura nei confronti di questa pratica sessuale. Allo stesso modo, data la grande quantità di commenti e curiosità sull’orgasmo, è importante capire come funziona il corpo femminile così come quello del partner perché solo così si può ridurre lo stigma e lo stress associati all’orgasmo.
I diversi tipi di orgasmi femminili
Tipi diversi o stimoli diversi?
La scienza popolare, cioè quella parte di articoli non pubblicati in una rivista scientifica, afferma che esistono da 4 a 15 tipi diversi di orgasmo. Indubbiamente è complesso classificare gli orgasmi femminili, ma sono poche le prove a sostegno dell’idea che stimoli diversi possano generare una moltitudine di orgasmi femminili differenti.
La maggior parte delle donne riferisce che “alcuni orgasmi sono migliori di altro”, ma questo aspetto non sembra essere correlato agli stimoli che hanno generato l’orgasmo (Herbenick et al., 2017).
Stimolazione del clitoride
E’ situato tra l’estremità superiore delle piccole labbra ed è caratterizzato da una piccola protuberanza che corrisponde al pene nell’uomo. Esso contiene un fascio di terminazioni nervose che durante lo stato di eccitazione tende a gonfiarsi, divenendo più sensibile al tatto.
La stimolazione del clitoride è probabilmente il modo più semplice per le donne di provare un orgasmo. In uno studio statunitense condotto nel 2016, su un campione di 1.000 donne, circa 7 persone su 10 ha affermato di aver richiesto al partner una stimolazione del clitoride per raggiungere l’orgasmo (Herbenick et al., 2016).
Il tipo di stimolazione del clitoride preferito variava tra le donne, sebbene molte riferissero di godere della stimolazione clitoridea diretta che comportava un movimento circolare delle dita o movimenti che andavano da su a giù.
Ovviamente, ogni donna è diversa, pertanto la risposta sessuale femminile al riguardo non può essere generalizzata.
Stimolazione vaginale
La stimolazione intenzionale della sola vagina genera in alcune donne un orgasmo. Sebbene il clitoride e altre parti del corpo possono essere toccate accidentalmente durante questo processo, per ottenere un “orgasmo vaginale” basterebbe semplicemente stimolare intenzionalmente quella parte del corpo.
Tuttavia, nello studio sopra citato (Herbenick et al., 2016), meno di 1 donna su 5 ha riferito di essere in grado di raggiungere l’orgasmo con la sola stimolazione vaginale.
La capacità di raggiungere l’orgasmo solo attraverso il sesso vaginale può essere correlata al famoso punto G, anche se ci sono diversi pareri scientifici in merito. Il punto G può essere una struttura interna, ma è stato anche affermato che il punto G è in realtà un clitoride retratto o allargato o un insieme di terminazioni nervose attaccate al clitoride (Emhardt et al., 2016; Jannini et al., 2012)
Si sostiene anche che il pungo G non esiste affatto.
Indipendentemente da ciò, non esistono prove che suggeriscono che un orgasmo dovuto alla sola penetrazione sia in qualche modo superiore ad altre forme di orgasmo. Infatti, è la stimolazione clitoridea intenzionale che può rendere l’orgasmo migliore della sola penetrazione.
Stimolare altre parti del corpo
Dal punto di vista scientifico non vi sono molti studi a sostegno dell’idea che un orgasmo possa dipendere dalla stimolazione di parti del corpo che non siano i genitali. Allo stesso tempo, i pochi studi presenti (Komisaruk et al., 2011) suggeriscono che le persone non hanno necessariamente bisogno di stimolare direttamente il clitoride o la vagina per provare un orgasmo.
In particolare, sembrerebbe che stimolando altre parti del corpo tra cui bocca, capezzoli, seno e ano alcune persone siano in grado di raggiungere un orgasmo (Herbenick et al., 2017)
Orgasmo femminile ed esercizio fisico
L’esercizio fisico, in particolare l’allenamento con i pesi, il cardio-fitness e l’esercizio focalizzato sull’addome possono indurre orgasmi che, per la loro particolarità, ossia avvenire durante l’esercizio fisico prendono il nome di Coregasmi (Herbenick et al., 2011).
Dal punto di vista biologico questo ha senso, in quanto l’attività fisica e l’attività sessuale stimolano i muscoli intorno ai genitali e possono determinare un aumento del flusso sanguigno in quella parte del corpo.
L’esercizio fisico può inoltre migliorare l’umore grazie al rilascio di endorfine e di altri neurotrasmettitori, in modo simile a ciò che succede durante il rapporto sessuale (Rowland, 2006).
Raggiungere l’orgasmo
Nella pratica clinica sessuologica spesso obiettivo della terapia è aiutare le persone a conoscere il loro corpo attraverso la strutturazione di esperienze nuove che possano facilitare il raggiungimento dell’orgasmo.
Anche se non vi è una modalità standard o universale di stimolazione genitale che possa condurre ad un risultato certo, la letteratura fornisce alcuni suggerimenti su quei fattori che possono migliorare o cambiare l’esperienza orgasmica femminile.
Facendo riferimento alla moltitudine di donne intervistate nei centinaia di studi prodotti, esse riferiscono che l’eccitazione sessuale e il raggiungimento dell’orgasmo erano influenzati da:
- dedicare molto tempo ai preliminari per aumentare l’eccitazione: ad esempio, variare l’intensità del tocco, fermarsi e riprendere la stimolazione dopo un po’. Ritardando l’orgasmo questo dovrebbe risultare più piacevole e intenso;
- vivere l’esperienza orgasmica con un partner stabile con sui si ha un’intimità che consente di lasciarsi andare senza vergogna del proprio corpo;
- stimolare altre parti del corpo come i capezzoli, il seno o l’ano;
- creare situazioni sessuali nuove e così via.
Volendo concludere, l’orgasmo è quindi una componente centrale del piacere femminile. Considerato che la nostra mente e il nostro corpo cambiano ogni giorno in virtù delle situazioni che ci troviamo a vivere – stress, famiglia, lavoro – è bene sottolineare che non tutti gli stimoli sessuali che si ricevono si traducono necessariamente in un orgasmo. L’orgasmo è solo uno dei tanti elementi che partecipano alla soddisfazione sessuale.
A cura della Dottoressa Giorgia Lauro
Bibliografia
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