Sommario
La psicodermatologia è una nuova disciplina interessata allo studio del rapporto tra la mente e la pelle. La connessione tra questi due aspetti è da molto tempo indagata da diverse correnti psicologiche. Sia la psicoanalisi che la psicosomatica si sono spesso interessate a questa particolare relazione.
Durante la nostra vita ci sarà sicuramente capitato di notare che in periodi di forte stress si può andare incontro anche a delle reazioni che interessano la pelle. Tuttavia, questa connessione è molto più profonda e grazie a questa nuova disciplina si sta scoprendo che molti disturbi della pelle sembrerebbero derivare da problematiche psicologiche.
Che cos’è la psicodermatologia?
La psicodermatologia indaga tutte quelle condizioni che coinvolgono la pelle e la psiche.
I dermatologi, collaborando con gli psicologi, stanno cercando di capire quanto i disturbi della pelle possono influenzare la salute mentale e come la salute mentale influisce sulla nostra pelle. In particolare, stanno nascendo nuovi team multidisciplinari in cui dermatologi, medici di base, psicologi clinici e psichiatri, collaborano insieme nel trattamento di dermatosi psicosomatiche complesse.
Nonostante la psicosomatica sia una branca esistente già da diversi decenni, ad oggi le ricerche recenti confermano sempre di più che i pazienti affetti da gravi condizioni dermatologiche sono più inclini a sviluppare depressione, ansia e altre malattie psichiatriche rispetto alla popolazione generale.
Psicosomatica e psicodermatologia
La psicosomatica è una disciplina che si colloca a metà strada tra la medicina e la psicologia, e il cui obiettivo è quello di indagare la relazione tra soma e psiche, ovvero tra il mondo emozionale-affettivo e il corpo.
Più precisamente, la psicosomatica ha lo scopo di rilevare e comprendere gli effetti negativi che la psiche produce sul soma.
Nello specifico, il disturbo psicosomatico si può considerare come una malattia vera e propria arrecante danni a livello organico che sono causati o aggravati da fattori emozionali.
I sintomi correlati a tali disturbi coinvolgono il sistema nervoso autonomo e forniscono una risposta vegetativa a situazioni di disagio psichico o stress.
Il termine “stress” è stato coniato da Hans Selye (1907-1982) sottolineando l’importanza del coinvolgimento del sistema adrenocorticale come apparato fisiologico di vitale importanza per lo stress. In tal senso, il sistema di risposta allo stress si attiva alterando il normale funzionamento della produzione di cortisolo.
La malattia psicosomatica rispecchia quindi quelle malattie la cui evoluzione è influenzata da componenti psicologiche quali pensieri, emozioni e comportamenti; all’opposto nella malattia somatopsichica è l’aspetto biologico a colpire direttamente la psiche.
La medicina psicocutanea valuta l’impatto dell’interazione tra la mente, il cervello e la pelle; questi ultimi due provengono dallo stesso strato di germe, ossia l’ectoderma embrionale e sono influenzati dagli stessi ormoni e neurotrasmettitori.
Si effettua pertanto una distinzione tra una valutazione di tipo psichiatrico o psicologica, incentrata sul disturbo interno al paziente, e una valutazione, in questo caso di tipo dermatologica, in cui ci si concentra sulla parte più esterna e visibile del corpo, quale appunto la pelle.
La letteratura a tal proposito, evidenzia, come fattori di natura psicopatologica tendono a giocare un ruolo eziologico nello sviluppo dei disturbi della pelle, sia perché aggravano disturbi cutanei preesistenti e sia per il peso psicologico vissuto dai pazienti che soffrono di tali disturbi.
Psicodermatologia e salute mentale
Entrando più nel dettaglio degli studi che indagano la relazione tra condizioni dermatologiche e salute mentale, sono stati osservati alcuni risultati interessanti:
- tra i pazienti con patologie cutanee croniche, l’insorgenza e/o presenza di disturbi psichiatrici è compresa tra il 30 ed il 40%;
- condizioni di ansia e stress sono presenti nel 44% dei pazienti affetti da psoriasi;
- la prevalenza di condizioni psicopatologiche è maggiore nei pazienti affetti da malattia della pelle rispetto a pazienti con disturbi cerebrali, cancro e problemi cardiaci.
Di fronte ad uno scenario di questo tipo, se prima i medici di base inviavano i pazienti al dermatologo che trattava la patologia esclusivamente da un punto di vista cutaneo, ora si stanno rendendo conto che il trattamento psicologico, abbinato alle cure fisiche, migliora il disturbo della pelle.
Il legame tra pelle e psiche
La pelle rappresenta l’organo sensoriale predominante del corpo e svolge la funzione di proteggere i tessuti interni dell’ambiente esterno. Tuttavia, dal punto di vista psicologico, la pelle ci fornisce informazioni anche sul nostro benessere emotivo.
I fattori di stress psicologico stimolano il rilascio di ormoni che possono alterare la funzione protettiva della pelle, portando ad esempio all’infiammazione. È quindi importante chiedersi: quali sono i segni che possono aiutarci a collegare i disturbi somatici alla salute mentale?
Ovviamente non esiste una sola risposta, perché le condizioni psicodermatologiche si manifestano in modo diverso, ma cerchiamo di approfondire questo aspetto chiarendo alcuni punti.
Il disturbo della pelle può alterare il benessere psicologico e sociale
La presenza di condizioni come la vitiligine, la psoriasi o l’acne grave spesso determinano nelle persone sentimenti di vergogna, ansia, depressione o perdita dell’autostima. Nonostante queste malattie non sono pericolose per la vita, a causa della loro “visibilità” sono state definite da molti pazienti come la “rovina della mia vita”.
Capita infatti che queste persone hanno difficoltà a trovare lavoro o si sentono discriminate, soprattutto se la condizione è percepita come contagiosa. Non è raro infatti, dal punto di vista psicologico, che queste persone sviluppino ansia, depressione, fobia sociale e comportamenti di evitamento.
La psicopatologia può manifestarsi attraverso un disturbo della pelle
Alcune condizioni psichiatriche interessano la pelle. Pensiamo a quelle persone che si strappano in modo cronico i capelli (tricotillomania), altre che si autoinfliggono danni cutanei (dermatite artefatta o disturbo fittizio) e altre ancora che sono convinte che il corpo sia infestato da parassiti (delirio di parassitosi). Queste condizioni rivelano la presenza di un disturbo psichiatrico sottostante.
Gli individui con queste condizioni spesso si rivolgono al proprio medico di base o al dermatologo. Raramente cercano un consulto psicologico o psichiatrico poiché generalmente non hanno consapevolezza di ciò che sta realmente causando il problema.
Il disturbo della pelle può essere influenzato da fattori emotivi
Molte condizioni della pelle, come l’acne, l’alopecia areata (perdita dei capelli), la psoriasi, l’orticaria, l’eczema, il virus dell’herpes simplex e l’iperidrosi, possono essere ricondotte ad una causa fisiologica, ma sono note per essere innescate da fattori emotivi o di stress.
Per capire se sono coinvolti fattori psicologici tieni presente i seguenti aspetti:
- se noti una riacutizzazione della condizione dermatologica dopo la perdita del lavoro, un lutto in famiglia o per un forte strees;
- se hai assunto un farmaco che ha sempre funzionato bene e improvvisamente non dà più gli effetti di prima.
Se noti questi aspetti soffermati a riflettere su come ti senti emotivamente e psicologicamente in questo periodo.
Il trattamento in psicodermatologia
Le opzioni di trattamento possono essere diverse perché ogni persona sviluppa il disturbo della pelle in modo soggettivo. Alcuni pazienti potrebbero aver bisogno maggiormente di un supporto psicologico, mentre altre di consultazioni dermatologiche.
Indubbiamente, il trattamento di queste condizioni dovrebbe includere un team multidisciplinare che cerchi di ripristinare il funzionamento ed il benessere dell’individuo sia dal punto di vista medico che psicologico.
In questo senso la gestione dei fattori emotivi e di stress sono considerati prioritari. Dal punto di vista psicologico, possono risultare utili i seguenti trattamenti:
- terapia cognitiva-comportamentale;
- training di rilassamento;
- terapia narrativa;
- biofeedback;
- comunicazione assertiva;
- psicoterapia individuale e di gruppo.
In base alla gravità della malattia cutanea il trattamento farmacologico potrebbe includere:
- antidepressivi;
- ansiolitici;
- antipsicotici;
- soluzioni cutanee specifiche.
Pertanto, se noti che il tuo benessere psicologico risulta alterato dalla condizione cutanea è importante chiedere un consulto specialistico o cercare un esperto specializzato in psicodermatologia che sugerrirà un trattamento integrato.
A cura della Dottoressa Giorgia Lauro