La relazione tra padre e figlio è sempre stata oggetto di poca attenzione da parte della ricerca e della letteratura scientifica. Questo perché tendenzialmente nei primi mesi di vita del bambino la mamma è colei che si occupa di soddisfare i bisogni di nutrimento e cura del bambino.
Questo ha molto spesso determinato una visione del padre come compagno di gioco del bambino, più che un adulto in grado di fornire cura e affetto al bambino. Tuttavia, con il passare del tempo e l’evolversi della società, i ruoli di genere sono diventati più equilibrati. Ad oggi infatti molti studi sottolineano come la figura paterna svolga un ruolo molto importante nello sviluppo del bambino.
Il ruolo del padre nella vita del figlio
Come sottolineato precedentemente, i padri oggi non vengono più visti come semplici aiutanti per le madri o compagni di gioco dei più piccoli, ma svolgono un ruolo chiave nello sviluppo emotivo del bambino.
Si è osservato che quando il padre nella relazione con il figlio si mostra sensibile e solidale, il bambino è maggiormente motivato a collaborare e cooperare. Questi due aspetti non solo favoriscono lo sviluppo della competenza sociale, ma aiuta il bambino a sviluppare relazioni sane con i propri pari.
Un altro aspetto positivo del rapporto padre-figlio riguarda la presenza del padre durante lo svolgimento dei compiti scolastici. Si è osservato che i padri che si rendono disponibili ad aiutare il bambino a studiare non solo ottengono risultati scolastici migliori, ma sviluppano anche competenze linguistiche più avanzate.
La funzione paterna e i suoi effetti positivi possono anche essere promossi quando il padre non vive con il bambino. Indipendentemente dal fatto di condividere lo stesso tetto, quando il bambino ha un contatto regolare e positivo con il padre, dal punto di vista emotivo, riesce a regolare le proprie emozioni meglio dei bambini che vivono lunghi periodi senza poter vedere il genitore.
Qualora invece il padre sia assente per altri motivi, tutti gli altri soggetti coinvolti nella vita del bambino possono assolvere queste funzioni.
La struttura familiare e soprattutto la presenza di due genitori amorevoli sono due elementi fondamentali per consentire uno sviluppo sano nel bambino, sia dal punto di vista fisico, cognitivo, psicologico e sociale.
Effetti indiretti della relazione tra padre e figlio
Se fino ad ora abbiamo visto che la presenza del padre, indipendentemente dalla presenza fisica costante, può favorire uno sviluppo psicologico ed un benessere maggiore nel bambino, occupiamoci adesso di comprendere in che modo la funzione paterna può produrre anche degli effetti indiretti.
Quando la coppia affronta momenti di stress, situazioni emotive conflittuali, il ruolo del padre nel modo di trattare la madre è estremamente importante. Il conflitto tra genitori è infatti un elemento che influenza il benessere dei figli anche se spesso si pensa, erroneamente, che i bambini essendo molto piccoli non siano in grado di capire cosa sta succedendo.
Quando i conflitti tra genitori sono ostili è probabile che il bambino venga coinvolto direttamente o indirettamente nel conflitto o che le conseguenze di esso producano ripercussioni sulla sua vita emotiva.
Non di rado si assiste a situazioni in cui un genitore si rivolga in modo aggressivo anche nei confronti del figlio: in questi casi, la rabbia che sperimenta il genitore anziché essere diretta verso il partner perché magari poco attento ai suoi bisogni o desideri, viene diretta verso il bambino che diventa così una sorta di capro espiatorio della situazione.
In presenza di un contesto familiare in cui entrambi i caregiver sono freddi, distaccati ed emotivamente distanti dal bambino questo determina l’insorgenza di un trauma infantile e disregolazione della funzione esecutiva.
Per uno sviluppo psicologico sano è necessario che i genitori cooperino e si confrontino di fronte al bambino in modo costruttivo, supportandosi a vicenda, perché è in questo modo che i più piccoli imparano a regolare le proprie emozioni e i propri comportamenti.
Nell’analisi della relazione padre-figlio non si può non tenere in considerazione l’importanza dell’intero sistema familiare, perché è l’insieme dei comportamenti di tutti i membri a determinare un effetto sullo sviluppo del bambino.
Il sistema familiare per il benessere del bambino
Quando si parla di sistema familiare, riprendendo la teoria di Salvator Minuchin, si fa riferimento alla capacità dei genitori di strutturare dei confini emotivi e di ruolo all’interno della famiglia. Mantenere i confini nelle relazioni di coppia e familiari significa che ogni membro ha la possibilità di dar voce alla propria individualità; per il bambino questo si traduce nella possibilità di sperimentare la sua autonomia, la sua curiosità nell’esplorare l’ambiente circostante e, durante la crescita, di ricercare spazi indipendenti al di fuori del contesto familiare.
I genitori possono essere coinvolti in modi diversi nella vita del bambino. In un primo caso si potrebbe avere un contesto familiare in cui il bambino riceve affetto e amore non solo dai genitori, ma anche dalle altre persone che si prendono cura di lui, come ad esempio nonni, zii e così via.
In altre circostanze invece, si assiste al cosiddetto “effetto tampone”. Vi sono infatti nuclei familiari in cui uno dei due genitori è tendenzialmente più duro, meno affettuoso, e quindi l’altro genitore assolve il compito di tamponare e compensare eventuali mancanze del bambino.
Indipendentemente dalla tipologia di struttura familiare, per un corretto e sano sviluppo psicologico e sociale i bambini hanno bisogno degli adulti per apprendere come soddisfare i bisogni fisici, essere stimolati dal punto di vista cognitivo, di sentirsi amati e accettati.
Quando uno dei due genitori passa gran parte del suo tempo al lavoro, di solito è l’altro genitore a svolgere queste funzioni. Tuttavia, è importante che entrambi si concentrino sul fornire il giusto supporto emotivo e mentale al bambino.
Figura paterna e benessere del bambino
Pertanto, anche i padri sono importanti per il benessere del bambino. Nonostante in alcune parti del mondo non esiste ancora il congedo parentale si è osservato che in altri paesi – Norvegia, Finlandia, Svezia e Islanda – la possibilità del padre di usufruire di permessi retribuiti e trascorrere del tempo durate i primi mesi di vita dei figli produce effetti positivi sulla prole.
Quando il padre può prendersi cura in modo diretto del bambino primariamente tende a percepirsi come un co-genitore attivo e soprattutto i figli si relazionano con entrambi i genitori in modo più equo.
Quando il padre si mostra sensibile e viene coinvolto attivamente nel processo di sviluppo fisico, cognitivo, emotivo e sociale del bambino, il benessere psicologico del figlio tende ad aumentare. L’importanza della presenza fisica di del padre è quindi un elemento centrale per la sua crescita emotiva e psicologica.
A cura della Dottoressa Giorgia Lauro