Il sesso ai tempi del COVID-19

Com’è cambiato il sesso ai tempi del COVID-19? 

La pandemia COVID-19 e le misure restrittive necessarie al rallentamento della diffusione della Sindrome respiratoria acuta grave da Coronavirus (SARS-CoV2) hanno determinato il lockdown in molti paesi portando una moltitudine di persone a vivere in quarantena.

Diversi sono stati gli scenari che hanno interessato la popolazione. Le persone single non avevano possibilità di incontrare qualcuno e creare nuove relazioni. Le coppie che vivevano separate non hanno avuto modo di vedersi per diversi mesi. Mentre, le coppie conviventi, sono state quasi “costrette” a trascorrere 24 ore al giorno insieme.

L’allentamento delle misure determina tuttavia una costante incertezza perché all’aumentare dei casi possono subentrare nuove misure restrittive e di contenimento del contagio. Una prospettiva di questo tipo richiede quindi una riflessione su come potersi adattare, sia da single che in coppia, a questa nuova “normalità”.

Nel presente articolo, la Dottoressa Marieke Dewitte Psicologa e Sessuologa della Ghent University in Belgio, la Dottoressa Chantelle Otten, Medico e Psico-sessuologa dell’Università di Sidney in Australia, e la Dottoressa Lauren Walker, Psicologa clinica con oltre 10 anni di esperienza nel campo della salute sessuale dell’Università di Calgary in Canada, discutono gli effetti del lockdown sull’intimità.

COVID-19 e trasmissione sessuale

Il SARS-CoV-2 può essere trasmesso per via aerea e alcuni dati suggeriscono che potrebbe essere presente anche nello sperma. Supponendo che la trasmissione per via sessuale potrebbe essere possibile, quanto questo aspetto può alterare l’intimità dei partner?

La Dottoressa Dewitte ritiene che non vi siano prove ancora sufficienti che il COVID-19 possa essere trasmesso per via genitale o contatto anale, ma può essere trasmesso attraverso i baci e il contatto fisico, quindi in quella parte di preliminari che caratterizza ogni attività sessuale.

Nonostante le coppie conviventi siano più al sicuro di altre possono comunque decidere di astenersi dall’intimità per principio, per paura di essere contagiati o diffondere il virus. Questa forma di evitamento determina un’alterazione della dinamica di coppia in quanto il tocco fisico è parte centrale dell’intimità sessuale, nonché un aspetto importante per la connessione emotiva di una coppia.

Quando qualcuno ci accarezza il corpo entra in uno stato di calma e di rilassamento con diminuzione dei livelli di cortisolo e aumento dei livelli di ossitocina che è l’ormone coinvolto nel legame sociale”, afferma la Dottoressa.

Il desiderio sessuale non è infatti un impulso che subentra improvvisamente (Both et al., 2017), ma dipende da bisogni più profondi che vanno poi a legarsi al piacere e all’espressione sessuale tipica di una relazione.

Coppie conviventi e lockdown

Le condizioni di vita per molte coppie conviventi sono cambiate durante il lockdown. In che modo questo influenza la sessualità della coppia?

Sebbene si effettuino discorsi molto generalisti sull’impatto di queste misure sulle relazioni sessuali, secondo la Dottoressa Dewitte non si può giungere ad un’unica conclusione perché la diversità di ogni individuo determina un modo personale di reagire allo stress e molto dipende anche dalle caratteristiche individuali, relazionali e dal contesto sociale in cui vivono.

Alcune persone possono perdere completamente interesse per la sessualità, altre sperimentano un aumento del desiderio sessuale, altre invece utilizzano il sesso come meccanismo di coping per rimanere in contatto con gli altri e alleviare l’ansia.

Le differenze tra le coppie diventano necessariamente più evidenti in questo periodo e forse sono proprio le differenze individuali, i modi personali con cui ognuno affronta lo stress, una paura più o meno marcata di contagiarsi che aumenta la discrepanza nel desiderio sessuale delle coppie.

Lockdown e nuovi scenari

La presenza del lockdown ha determinato nuovi scenari per diversi tipi di coppie:

  • le nuove coppie hanno smesso di frequentarsi di persona o deciso di intraprendere una convivenza troppo prematuramente;
  • le coppie adolescenti hanno subito una drastica interruzione della fase di esplorazione relazionale e sessuale;
  • le coppie stabili e con una relazione di lunga data hanno creato modi alternativi di restare intimamente e sessualmente connessi attraverso piattaforme di videoconferenza, acquisto di sextoys e così via;
  • coppie che sono andate incontro alla rottura perché incapaci di gestire lo stress legato alla situazione generale e al distanziamento imposto;
  • coppie che stavano affrontando difficoltà di relazione hanno dovuto rivolgersi a degli specialisti attraverso servizi di telepsicologia e via dicendo.

Ciò che emerge da diversi studi (Brooks et al., 2020) è che la situazione di stress elevato e il prolungarsi del lockdown può indurre sintomi di depressione, stress post-traumatico, senso di solitudine, confusione, rabbia, frustrazione, noia, paura e preoccupazione relativa alla salute.

Molte persone hanno cambiato drasticamente la loro vita passando dall’essere concentrati sulla carriera a diventare genitore a tempo pieno senza la possibilità di adattarsi gradualmente a questo cambiamento. Inoltre, lo stress di essere tutto il giorno tutti i giorni all’interno della propria casa, assolvere diversi ruoli e non avere più tempo a disposizione per prendersi cura di Sè ha generato cali di autostima che a livello sessuale si traduce in un sentirsi meno attraente sessualmente.

Queste alterazioni percettive di sé stessi, insieme ad un ridotto contatto sociale, così come l’adozione di comportamenti malsani come uso di alcool o mangiare in modo incontrollato genera un’alterazione della vita sessuale di coppia. A tal proposito, sono stati anche segnalati problemi durante la fase di eccitazione insieme alla comparsa di disfunzioni sessuali come vaginismo e disfunzione erettile (Presti et al., 2020)

Come vivere la sessualità con i bambini in casa?

Secondo la Dottoressa Walker quando vi fu il primo lockdown sui social si faceva molta ironia sul sesso. Si pensava infatti che la chiusura determinata dal lockdown avrebbe spinto le persone a praticare maggiormente l’attività sessuale, perché non c’era molto da fare.

La realtà tuttavia è stata ben diversa, proprio perché le misure introdotte non hanno consentito a molte coppie di potersi incontrare, così come altre coppie conviventi che avevano già dei problemi di relazione non hanno dato molta importanza all’attività sessuale.

Oltre a questi aspetti, la presenza di bambini o figli adolescenti in casa ha reso la situazione ancora più complessa. Molte persone non sapevano come potersi ritagliare un po’ di privacy dal partner o come gestire i bambini per un’intimità sessuale con il partner. I

l lavoro di Lehmiller e colleghi (2020) suggerisce infatti che le coppie non hanno avuto più rapporti sessuali durante il COVID-19, ma semmai quelle che sono riuscite a viverlo affermano che sia stato più avventuroso.

Le coppie potrebbero infatti organizzare il loro tempo, sistemando i bambini con un film o svegliandosi prima di loro al mattino per provare qualcosa di nuovo. Acquistare sextoys, provare nuove posizioni o recitare delle fantasie sessuali sono tutti modi per ravvivare l’intimità sessuale.

Stress da lockdown e calo del desiderio sessuale

Come detto precedentemente essendo il desiderio sessuale non un impulso immediato, ma un qualcosa che subentra in risposta a segnali sessuali adeguati la domanda che bisogna porsi non è se lo stress ha un impatto diretto sul desiderio sessuale, ma piuttosto se interferisce con il creare o cercare la motivazione per impegnarsi in un’attività sessuale.

L’essere assorbiti dallo smart-working, problemi relazionali emersi da una minor privacy per la condivisione di uno spazio domestico, il passare troppo tempo insieme, i sentimenti di solitudine, la mancanza di distrazioni sociali e di supporto emotivo possono ridurre non solo il tempo, ma anche la motivazione per intraprendere un rapporto sessuale.

Il sesso può alleviare lo stress da pandemia?

Secondo la Dottoressa Dewitte, la crisi determinata dalla pandemia potrebbe in alcune coppie generare nuove opportunità per riconnettersi e reinventare il loro rapporto sessuale, investendo più tempo sulla propria relazione e/o eventuali difficoltà sessuali. Quello che tuttavia bisogna prendere in considerazione è che in qualità di esseri umani siamo tanto spinti verso un bisogno di vicinanza, di ricerca di contatto con l’altro, quanto da un bisogno di autonomia e separazione (Schnarch, 1997).

La capacità di essere flessibili e di adattarci alle circostanze della vita rappresentano aspetti cruciali bel benessere fisico e mentale.

A tal proposito, la Dottoressa Otten sottolinea come il sesso sia da sempre considerato un antistress e uno stimolante dell’umore. Il sesso può quindi aiutarci a stabilire una sintonia con il partner e con noi stessi, può ancorarci al presente facendoci sentire stabili e sicuri nel qui e ora.

Al pari dello sport che è considerato un toccasana per la salute mentale, vivere la sessualità che è fatta di energia, attività fisica che aumenta i battiti cardiaci, così come i processi di vaso-congestione e dà un senso di piacere, è indubbiamente un’attività che giova alla salute mentale.

Le coppie che vivono separate come possono condividere la sessualità?

Nonostante molte coppie stiano vivendo separate a causa delle misure restrittive, vivere l’intimità è comunque possibile. Secondo la Dottoressa Otten bisogna solo affidarsi alla parte creativa del nostro cervello. Sebbene inizialmente tutto possa sembrare difficile da realizzare, una separazione fisica può creare una maggiore intimità, fiducia e apertura tra i partner.

L’era digitale ci permette infatti di rimanere in contatto erotico con il partner attraverso strumenti quali la videochiamata, telefonate, scambio di immagini, messaggi erotici e così via. Il lockdown potrebbe quindi essere visto anche come opportunità per iniziare a parlare maggiormente di sessualità con il partner, di imparare ad esprimere i propri desideri e fantasie sessuali.

Tuttavia, l’intimità non si caratterizza per il solo aspetto fisico, perché è fondamentale che si mantenga anche una connessione emotiva che potrebbe rinforzarsi guardando ad esempio uno stesso film in videochiamata, cucinare insieme, dedicarsi parole scritte. L’obiettivo è quindi pensare a cosa tendenzialmente ti fa sentire vicino al tuo partner e provare a ricreare questa sensazione da lontano.

Non riesco più a vivere la sessualità: cosa posso fare?

Il lockdown per quanto negativo solleva nuove riflessioni su molti aspetti. Molte persone hanno avuto infatti la possibilità di entrare maggiormente a contatto con sé stesse, di riflettere su molte cose della loro vita che erano passate in secondo piano.

Secondo la Dottoressa Walker queste riflessioni riguardano anche la sfera della propria intimità. Molte persone hanno infatti iniziato a dubitare di loro stesse, perché nell’impossibilità di incontrare o conoscere qualcuno con cui condividere l’intimità hanno iniziato a pensare di non essere più attraenti o di non essere più in grado di vivere la propria sessualità.

Un problema diffuso nell’ambito della sessuologia clinica, anche prima dell’arrivo della pandemia, è una difficoltà a pensare che la masturbazione o l’autoerotismo siano un qualcosa da praticare. Molto spesso compaiono sentimenti di colpa, vergogna, autocritica e senso di incapacità che spingono la persona a mettere da parte una parte della loro sessualità.

Se ricevessimo un’educazione affettiva e poi sessuale sul perché sia importante conoscere il nostro corpo e le sensazioni che può farci provare, probabilmente durante questo periodo di isolamento non sarebbero subentrate difficoltà di questo tipo e pensieri negativi circa la propria competenza come “esseri sessuali”.

Qualora si avverta un impulso sessuale, ma non si ha la possibilità di fare nuove conoscenze, la masturbazione e l’autoerotismo possono rappresentare una fonte di piacere, divertimento, alleviamento dello stress, conoscenza e cura di sé.

Nei casi in cui l’autoerotismo è considerato come troppo lontano dal proprio modo di essere, si potrebbe coltivare comunque un senso di sessualità, anche in assenza di un’attività sessuale esplicita. Perciò è bene riflettere su come ognuno di noi intende la sessualità e come riesce ad esprimerla, ad esempio scegliendo specifici vestiti, ascoltando un certo tipo di musica, mangiando determinati cibi o sorseggiando determinati vini.

La sessualità non deve infatti riguardare sempre e comunque l’aspetto genitale, perché è modellata principalmente dalla mentalità e dalla personalità del singolo.

Come mantenere e migliorare la vita sessuale in questo periodo?

Prima raccomandazione delle ricercatrici è quella di essere gentili con voi stessi. In questi tempi così incerti è anche normale non sentirsi sexy o sessualmente attivi. Questo è anche dovuto magari ad un processo di cambiamento repentino in cui ci si è ritrovati in casa con i bambini 24 ore su 24. Bisogna quindi prendersi ii giusto tempo per adattarsi e trovare nuovi modi di esplorare la sessualità che, come detto in precedenza, rappresenta un ottimo antistress.

Anziché soffermarsi su quante volte si è praticato sesso in questo periodo è preferibile concentrarsi sulla rinegoziazione del significato del sesso e rivalutare l’importanza dell’intimità e della vicinanza fisica come mezzo per ridurre lo stress. I momenti di crisi rappresentano opportunità per acquisire nuove prospettive su sé stessi, il partner e la coppia. Vivere la sessualità non è solo un qualcosa che sorge spontaneamente, perché è anche il frutto di un impegno, della creazione di un’opportunità in cui condividersi con l’altro.

Il contesto quotidiano che attualmente stiamo vivendo può aiutarci a vedere la sessualità come qualcosa che va oltre l’atto fisico e che si basa anche sul comunicare apertamente i bisogni, i desideri, le fantasie, su momenti di gioco e non solo come un dovere “coniugale”.

Solo investendo del tempo su indicatori di qualità come supporto emotivo, risoluzione dei conflitti e sostegno reciproco si potrà giungere ad una nuova espressione della sessualità e del modo di vivere le relazioni ai tempi del COVID-19.

A cura della Dottoressa Giorgia Lauro

Bibliografia

  • Both, S., Everaerd, W. & Laan, E. in The Psychophysiology of Sex (ed Janssen E.) (Indiana University Press, 2017)
  • Brooks, S. K. et al. The psychological impact of quarantine and how to reduce it: rapid review of the evidence. Lancet 395, 912–920 (2020)
  • Lehmiller, J. J., Garcia, J. R., Gesselman, A. N. & Mark, K. M. Less sex, but more sexual diversity: changes in sexual behavior during the COVID-19 coronavirus pandemic. Leis. Sci. 17, 1225–1228 (2020).
  • Presti, G., McHugh, L., Gloster, A., Karekla, M. & Hayes, S. C. The dynamics of fear at the time
  • of COVID-19: a contextual behavioral science perspective. Clin. Neuropsychol. 17, 65–71 (2020).
  • Schnarch, D. M. Passionate Marriage: Sex, Love and Intimacy in Committed Relationships (Norton, 1997)