Sommario
La sessuologia clinica è una disciplina che ha come oggetto di studio la “sessualità” e, nello specifico, gli aspetti normali e patologici della condotta sessuale (Cociglio, 2002). Rivolge il proprio interesse alle diverse problematiche che il singolo individuo può sperimentare a livello interpersonale, andando poi a soffermarsi anche sulla natura stessa della relazione, coinvolgendo così anche un aspetto ludico e dinamico.
Da un punto di vista storico si deve a Ivan Bloch, nel 1906, l’introduzione del termine “sessuologia” (Sexualwissenschaft). In quel periodo, in cui si iniziava a volgere sempre più attenzione a questo comportamento umano, Bloch dava la definizione di sessuologia, scrivendo che
“per poter valutare il significato globale della vita di amore, per l’individuo e per la società, come anche per l’intero sviluppo culturale dell’umanità, il suo studio deve integrarsi nello studio dell’uomo in quanto tale, nel quale e per il quale tutte le altre discipline collaborano: biologia generale, antropologia, etnologia, filosofia, psicologia, medicina, storia della letteratura e della cultura in genere”.
Questa definizione determinò un nuovo modo di pensare la sessuologia, proponendola come patrimonio e oggetto di ricerca di varie branche e discipline, mediche e non. Mentre cresceva l’interesse per la patologia sessuale e la sessualità umana, la psicoanalisi stava compiendo passi sempre più importanti.
Il contributo psicoanalitico alla sessuologia
Nel 1905 Sigmund Freud fu il primo psicoanalista a fornire una prospettiva della mente umana che contemplava l’aspetto sessuale. Il suo libro, “Tre saggi sulla teoria della sessualità”, lo fece diventare un pioniere nello studio della sessuologia. La caratteristica di questa opera è legata al fatto che Freud ha delineato in modo sempre più dettagliato le sue ragioni per enfatizzare il ruolo delle componenti sessuali nello sviluppo del comportamento sia normale che patologico.
Nonostante fu spesso tacciato di essere un riduzionista, in realtà Freud estese il concetto di sessualità oltre il semplice impulso erotico. Egli operò infatti una distinzione tra i cosiddetti “scopi sessuali” – atto verso il quale tendono gli istinti – e “oggetti sessuali”, ossia la persona, l’organo o l’entità fisica che suscita attrazione, elaborando così un repertorio di comportamenti sessuali di sorprendente varietà.
Essendo la sessualità una caratteristica che prende vita già durante l’infanzia e che si muove alla ricerca della gratificazione, secondo Freud questa rappresentava il motore principale alla base del comportamento umano.
L’opera di Freud fornì pertanto contributi sempre più incisivi allo studio della sessualità umana, dei suoi disturbi e delle sue manifestazioni polimorfe legandole al divenire della storia dell’individuo e alle sue relazioni primarie.
Masters e Johnson: le prime ricerche sperimentali
Si dovette però arrivare agli anni ’60 perché la sessuologia ritrovasse un interesse di ricerca adeguato. Le ricerche di Masters e Johnson (1967) diedero infatti una scossa decisiva in questo senso e aprirono la strada per la sessuologia moderna.
Nell’ambito delle attività del Reparto di ostetricia e ginecologia della Waschington University School of Medicine, si iniziò un’indagine sulla fisiologica risposta sessuale dell’uomo e della donna dal punto di vista anatomo-fisiologico.
Le tecniche usate per definire e descrivere i più evidenti mutamenti di carattere fisico che si verificano durante il ciclo di risposta sessuale nel maschio e nella femmina sono innanzitutto quelle dell’osservazione diretta e delle misurazioni fisiche (Masters, Johnson, 1967). Masters e Johnson osservarono più di 10.000 cicli di risposte sessuali, ottenuti mediante la masturbazione, il coito ed il “coito artificiale”.
Il coito artificiale viene realizzato tramite il “pene artificiale”, un particolare vibratore fabbricato in plastica trasparente, ove al suo interno alloggiavano una microcamera ed una fonte di illuminazione a luce fredda (onde evitare di alterare la congestione vascolare). Oltre che alle modificazioni degli organi genitali, venivano registrati il ritmo respiratorio, l’elettrocardiogramma e misurate le variazioni di pressione arteriosa.
Gli studi prevedevano, inizialmente, un campione reclutato esclusivamente dal mondo della prostituzione, pensando, erroneamente, che nessuna persona sarebbe stata disponibile a partecipare alle loro ricerche. Ben presto si resero conto che non avrebbero potuto standardizzare i loro dati, ottenuti con un campione così “particolare”. Decisero così di rivolgersi ad un reclutamento di volontari, modalità comune ad ogni ricerca fisiologica, e nel far ciò, si resero conto che non solo non ebbero difficoltà ad arruolare persone disponibili, ma addirittura, dovettero rifiutare le continue offerte di collaborazione che giungevano al gruppo di ricerca.
Grazie a questo studio oggi conosciamo come funziona il ciclo di risposta sessuale umano. Studiando la fisiologia della risposta sessuale, formularono ipotesi ben definite sia sul piano diagnostico, sia su quello terapeutico delle disfunzioni sessuali.
Evoluzione della sessuologia clinica
Si giunge così all’epoca attuale, in cui la sessuologia assume carattere scientifico; in tale epoca tre studiosi in special modo lasciano un’impronta profonda nel campo delle ricerche sessuologiche: Havelock Ellis, Sigmund Freud e Gregorio Maranòn.
Havelock Ellis
Havelock Hellis in una lunga serie di lavori riunì un materiale vastissimo di osservazioni proprie e altrui su tutte le principali questioni di sessuologia: caratteristiche dell’evoluzione sessuale, sentimenti sessuali normali e patologici, rapporti della vita sessuale con i più svariati aspetti della vita di relazione, nelle diverse età e presso i diversi popoli.
Sigmund Freud
Sigmund Freud, come già accennato, si è posto ancor più risolutamente sulla via dell’indagine psicologica. Ha approfondito la sessualità infantile, le peculiarità di questa e delle sue repressioni ed evoluzioni per la vita sessuale dell’adulto, il fattore sessuologico nell’assetto familiare e sociale, i rapporti della sessualità con le nevrosi, le psicosi, le perversioni e i disturbi del carattere.
Gregorio Maranòn
Gregorio Maranòn ha recato invece notevolissimi contributi alla morfologia sessuologica, allo studio dei valori biologici di mascolinità e di femminilità e degli stati che egli denomina “intersessuali”, a quello dei loro sviluppi e variazioni dai punti di vista endocrinologico e biochimico.
Conclusioni
Attualmente, essendo una materia molto complessa, potremmo definirla un arcipelago multidisciplinare, all’interno del quale convogliano altre discipline come biologia, etologia, endocrinologia, ginecologia, neurologia, psichiatria, psicologia, scuole psicoterapiche, pedagogia, uro-andrologia, antropologia, sociologia, giurisprudenza, filosofia, religione (Cociglio, 2002).
E’ solo nel XX° secolo che la psicosessuologia diede avvio al delinearsi di un continuum che va dai meccanismi eziopatogenetici, alla definizione degli aspetti focali della sessualità per giungere al riconoscimento dei veri e propri disturbi sessuali. Nonostante la nascita di una nuova branca, quale appunto la sessuologia clinica, risulta ancora difficile individuare una disciplina sessuologica indipendente.
A cura della Dottoressa Giorgia Lauro
Bibliografia
- Cociglio G. (a cura di), (2002), Il Manuale del Consulente Sessuale, Franco Angeli, Milano.
- Masters W. H., Johnson V. E., (1967), L’atto sessuale nell’uomo e nella donna. Indagine sugli aspetti anatomici e fisiologici, Feltrinelli Editore, Milano